Portando l’insegnamento della (cardio)chirurgia ad un’altro livello

Mi ricordo molto bene come sono state le mie prime esperienze da studente di medicina in una sala operatoria. Messo in un angolo, toccando con la schiena il muro, quasi immobile, (sull’ordine del chirurgo!) e per la preoccupazione del personale di sala che toccasi qualcosa e renderlo non sterile, ascoltavo il chirurgo descrivere ogni tanto ciò che stava facendo. Un’esperienza umiliante. Non ho molato perché ero munito di perseveranza e di voglia di vedere e imparare. Solo così ad un certo punto la mia presenza non è stata più vissuta come minaccia alla sterilità, ho potuto avvicinarmi e finalmente vedere qualcosa in più. Lavarmi e mettermi al tavolo operatorio è stato possibile solo all’ultimo anno, quando è prevista l’assistenza in sala.

Questa esperienza non ha niente di straordinario, anzi è purtroppo la regola.

Forse l’unica cosa straordinaria è stata che non mi sono lasciato scoraggiare. Siamo, credo, d’accordo che questo sistema non possa essere considerato un buon avvicinamento all’attività chirurgica per un studente di medicina. Ma non solo, anche da specializzando, con tutte le possibilità di essere “lavato” regolarmente come secondo o terzo assistente, poter vedere veramente cosa faceva l’operatore era possibile solo in pochi interventi. Più frequentemente la formazione era una composizione mentale tra preparazione teorica dell’intervento e interpretazione di quello che si osservava: ora sta mettendo dei punti d’ancoraggio della valvola, probabilmente sul versante destro. Siti operatori più nascosti come la valvola mitrale, rimanevano invisibili anche per il primo assistente. Ad oggi questa situazione non è cambiata. Ovviamente si possono vedere sempre più interventi su YouTube, ma la qualità dell’immagine e l’immediatezza lasciano a desiderare.

Le cose stanno fortunatamente cambiando.

Partendo dall’osservazione del sottoscritto che durante gli interventi di chirurgia mini-invasiva  l’unico che vede qualcosa è l’operatore, è nata l’idea di una telecamera montata sulla testa dell’operatore in grado di trasmettere le immagini senza cavi ad un schermo in sala operatoria, rendendo così tutti partecipi di ciò che sta succedendo. Abbiamo provato tutti i tipi di telecamere disponibili sul mercato con risultati deludenti. Con il supporto del Cardiocentro Ticino abbiamo progettato una nostra soluzione che soddisfava i criteri basilari che ci eravamo proposti: alta definizione, ampia profondità di campo per avere il sito operatorio a fuoco, trasmissione wireless. Il progetto è stato portato fino allo stadio di un prototipo funzionante che ha dimostrato la fattibilità dell’idea. Le sfide tecniche però ancora da risolvere sono state troppo grandi per le nostre possibilità, motivo per il quale l’idea è stata affidata a un investitore e partner. La nuova squadra ha ri-progettato il sistema da (quasi) zero. Dopo 2 anni di sviluppo tecnico, linee infinite di codice al limite tecnologico e investimenti cospicui, è nato un prodotto completamente nuovo e unico. Solo l’idea di base e i criteri sono rimasti quelli di prima, anzi sono stati arricchiti con altri strumenti che ci permettono ora di mirare ad un altro livello per l’insegnamento, la formazione e la documentazione in chirurgia. Per avere più dettagli vi invito di visitare il sito del prodotto www.cinvivo.com.

A questo punto dichiaro di non avere nessun conflitto d’interesse e / o benefici economici da questo progetto oltre all’entusiasmo e alla soddisfazione di vedere l’idea realizzata in questo splendido prodotto.

 

Insegnare, dimostrare e documentare in sala operatoria con il sistema Titan-2.

 

Come può cambiare questo sistema l’insegnamento in chirurgia? Radicalmente! Ecco un paio di esempi:

•  Studenti* / specializzandi / colleghi interessati sono presenti in sala operatoria ma guardano primariamente sul grande schermo ad alta definizione che trasmette la visuale dell’operatore (questo tipo di trasmissione wireless si chiama “casting”). L’interazione con l’operatore è facile, lo stesso anche l’osservazione del personale della sala e del perfusionista e della macchina cuore-polmone.
•  Un gruppo di studenti / specializzandi / colleghi si trovano in una sala riunioni con un grande schermo o proiettore e seguono l’intervento in tempo reale. Un chirurgo spiega cosa sta succedendo e nei tempi meno interessanti precede con l’insegnamento di materia attorno l’intervento.
•  Studenti e/o specializzandi accreditati hanno accesso a un sito internet. Li possono scegliere di seguire tra interventi correnti (trasmessi dal vivo) oppure tra interventi registrati.

Il sistema è secondo me lo sviluppo più significativo per l’insegnamento di chirurgia dalla storica cupola anfiteatrica che si trova ancora in qualche ospedale (ripresa anche mediaticamente in serie televisive come Gray’s anatomy). Utilizzato con diligenza può contribuire molto all’avvicinamento alle discipline chirurgiche e anche più specificatamente alla cardiochirurgia di giovani studenti e medici, che hanno poche possibilità durante gli studi di vivere gli interventi chirurgici da vicino. Ma anche la formazione specialistica può approfittare molto dalla possibilità di condividere la visuale dell’operatore.

Ovviamente il sistema è d’ottimo aiuto nella divulgazione di interventi chirurgici, sia attraverso presentazioni a conferenze e congressi, sia attraverso siti internet. È evidente, che per arrivare a poter presentare un‘ intervento in questi contesti, è necessaria la capacità di editare la registrazione originale. Questo è un lavoro che richiede tanto tempo, capacità tecniche e interesse che va oltre i compiti abituali. Ma è molto ripagante, lo dico da esperienza propria (elaboro ed edito le registrazioni su un Mac Book Pro con Final Cut Pro X – per dettagli contattatemi pure).

Stiamo entrando in una nuova era d’insegnamento chirurgico! Sono molto interessato alle vostre impressioni e ai vostri commenti.

 

*: per motivi di fluidità del testo viene usata solo la forma maschile senza nessun’intenzione di discriminazione.